Recupero crediti

COSA FARE

Quando proprio il debitore non paga, talvolta la risorsa migliore è ricorrere ad uno studio legale. Ma ci sono alcune attività di prevenzione dell'insolvenza che potete svolgere da soli.

Innanzitutto - ancora prima di fornire una merce, un servizio o in generale stipulare patti - assumete informazioni sul vostro futuro creditore. Chiedete anche a lui o ad altri quanto è grande la sua azienda, verificate on line se è mai stato protestato, cercate di sapere come e per chi lavora, chi sono i suoi debitori e creditori e con quali banche opera.

Scrivete chiaramente nel contratto o nelle fatture la data di scadenza; inserite una clausola penale (da far firmare al vostro debitore) con cui prevedete l'obbligo di pagamento di una somma, anche non rilevante, per ogni giorno di ritardo nel pagamento, a prescindere dalla prova del danno ed oltre, ovviamente, agli interessi legali.

Inviate le fatture con la fatturazione elettronica o, per chi non è tenuto, preferibilmente con pec o raccomandata: ciò rende più agevole accertare la data di consegna delle fatture e il calcolo degli interessi legali pari all'1% da gennaio 2014 o moratori (per le transazioni commerciali effettuate dopo il 1 gennaio 2013 il tasso di tali interessi è superiore di 8 punti percentuali rispetto a quello di riferimento applicato dalla Banca centrale europea alle operazioni di rifinanziamento).

Redigete tabelle di scadenza dei pagamenti di tutti i vostri crediti. Sulla base di tale tabella, non appena è scaduto il termine per il pagamento, siate RAPIDI: telefonate subito al debitore per sollecitare; se potete, incaricate un dipendente per svolgere questo incarico; in ogni caso tra le attività ordinarie della vostra azienda, trovate del tempo e delle risorse per l'attività di sollecito e recupero dei vostri crediti (tutti i venerdì mattina si controlla la tabella dei pagamenti e si telefona a tutti coloro che devono dei soldi). 

Quando telefonate cercate di assumere informazioni che potranno poi essere utilissime a voi o al vostro avvocato (perchè il debitore non paga? Ha difficoltà nello sconto fatture con la propria banca? Che banca è? Ha sua volta creditori che non lo pagano? Chi sono?) 

Dopo la seconda/terza telefonata settimanale chiedete al vostro debitore delle garanzie: per esempio una cambiale o una fideiussione personale o di terzi, un'ipoteca volontaria, una cessione di suoi crediti a voi. Queste  richieste e comportamenti fanno capire al debitore le vostre intenzioni e a voi le sue: se non rilascia cambiali o fideiussioni o altre garanzie è perchè non ha intenzione di pagare, o quantomeno di pagarvi in tempi rapidi. Se rifiuta chiedetegli che firmi almeno una proposta di dilazione e di impegno di pagamento (questo permetterebbe di ridurre i tempi dell'eventuale procedura di recupero avanti all'autorità giudiziaria); se non ve la firma è in mala fede e non ha nessuna intenzione di pagare.

Vi è anche un motivo psicologico preciso per non far decorrere il tempo: è provato che tanto più tempo passa dalla scadenza del termine per il pagamento al recupero del credito, tanto più è difficile incassarlo: sia perchè il debitore tende a cancellare dalla mente i debiti più vecchi e non sollecitati, sia perchè è più probabile che fallisca. 

Un ulteriore motivo per sollecitare insistentemente il pagamento è che spesso il debitore (in crisi e non) paga il suo creditore più fastidioso o quello di cui ha ancora bisogno (perchè è suo fornitore o perchè continua a lavorare con lui); paga cioè chi gli conviene pagare. Inoltre, solitamente, il debitore che non paga è già in crisi: è quindi preferibile che vi paghi prima di fallire, in quanto solitamente dal fallimento è pressoché impossibile ricevere dei pagamenti, specie se non si è creditori privilegiati. Siate diligenti e tempestivi nel recupero del credito: se nonostante tutti i vostri tentativi di recupero stragiudiziale del credito, il vostro debitore non paga, rivolgetevi, quanto prima, al vostro legale di fiducia, per attivare una procedura esecutiva. Ecco alcune delle strade percorribili. 


1) IL DECRETO INGIUNTIVO


Solitamente il primo passo verso il recupero di un credito basato su prova scritta (fattura, estratto autentico delle scritture contabili, contratto, dichiarazione di debito) è il ricorso per decreto ingiuntivo, con cui si chiede all'autorità giudiziaria di ordinare al debitore di pagare il suo debito nei vostri confronti. Solitamente occorrono 30 giorni perchè il decreto sia concesso, altri 15 giorni per ottenere le copie conformi e per notificare il decreto. Da quel momento decorre l'ulteriore termine di 40 giorni per il debitore per pagare. Ecco quindi che, da quando date incarico ad un legale di procedere col recupero del credito, decorrono circa 3 mesi affinchè il decreto ingiuntivo diventi esecutivo e si possa poi procedere col pignoramento.

Se invece vi sono condizioni particolari (credito basato su assegno, grave pericolo nel ritardo, dichiarazione firmata dal debitore che riconosce il debito) allora è possibile ridurre i tempi di anche due mesi. Il tutto sempre che il debitore non decida di fare opposizione: il che comporta il decorso di ulteriore tempo. Ecco perchè è necessario rivolgersi tempestivamente ad un legale, se i tentativi di recupero stragiudiziale non sono stati fruttuosi.

2) INDICAZIONE DEL CREDITO IN SOFFERENZA: L. 134/2012

Ove la procedura di recupero del credito sia infruttuosa o anche senza averla realizzata, se però sussistono particolari condizioni, potrete valutare con il vostro legale e con il vostro commercialista se porre il credito in sofferenza, recuperando così quantomeno gli importi dell'iva e dell'irpef relativi all'ammontare del vostro credito.

3) ISTANZA DI FALLIMENTO DEL VS DEBITORE

4) AZIONE DI SURROGA, AZIONE REVOCATORIA, SEQUESTRO CONSERVATIVO